Come dicevamo in precedenza, il bisogno di formarsi e acquisire le competenze digitali diventa una questione sempre più urgente per i nostri docenti. Bisogna infatti atterrare sulle piattaforme più in voga tra gli studenti se si vuole catturare davvero la loro attenzione e adottare così un linguaggio che sia comune, univoco, facilitare e in qualche modo anche “svecchiare” i normali momenti scolastici di educazione e di apprendimento. È proprio qui che entra in scena Instagram, il social network nato prettamente per la condivisione di foto e video, che con la sua freschezza e immediatezza, con stories e gif, ha conquistato davvero tutti.
Vi starete chiedendo ora che cosa c’entri mai una piattaforma fotografica con la didattica.
Ebbene le possibilità celate dietro una bella gallery fotografica, i likes e i followers sono molto più ampie di quanto non si pensi. Sfruttando ad esempio il linguaggio espressivo della fotografia, si può creare un account collettivo, della classe o dell’intera scuola, e scegliere gli hashtag identificativi del progetto che si vuole portare avanti, per poter ritrovare facilmente tutti i contributi etichettati sotto quel termine. Si può fare poi storytelling, continuare o inventare una storia partendo semplicemente da un’immagine, dalle sensazioni che suscita, dalla caption, oppure si può creare un diario di bordo delle gite, come una sorta di blog fotografico di classe, o raccontare, promuovendolo, il proprio territorio. Le possibilità sono davvero tante.
A questo proposito infatti a Firenze il Data Life Lab (Laboratorio di ricerca che studia i giovani utilizzando social network e nuove tecnologie come strumenti di indagine) ha cercato di raccogliere evidenze su un possibile utilizzo didattico dei social, in particolare sull’utilizzo didattico di Instagram, il social network preferito dai più giovani. Si è pensato quindi di creare un format che potesse unire la ricerca, la partecipazione e la didattica utilizzando Instagram. È nata così la Social Challenge, un gioco/contest in cui i ragazzi utilizzano Instagram per produrre e diffondere contenuti su diversi temi. È un modo quindi per avviare con i ragazzi una riflessione sull’uso responsabile dei social network, ma soprattutto per renderli protagonisti attraverso uno strumento che padroneggiano perfettamente, in cui sentirsi sicuri e a proprio agio, un modo nuovo per ascoltarli e per aiutarli a dire con parole “social” esattamente quello che pensano.
In questo la comunicazione è tutto e quale canale migliore di Instagram per stimolare i ragazzi e tirar fuori le loro potenzialità? I docenti dovrebbero entrare quindi in questa nuova mentalità e abbattere i muri del pregiudizio nei confronti dei social, che sono oramai parte integrante della nostra realtà, e cogliere il lato positivo, accettare un aiuto da parte delle nuove tecnologie. Questo però chiaramente senza improvvisare. Per utilizzare un nuovo strumento in un contesto complesso è necessario infatti avvalersi di un metodo, avere una buona conoscenza in materia e testare in prima persona il prodotto e le sue possibili applicazioni, sperimentare quindi i social in prima persona.
Infine, ultima regola, bisogna essere creativi. Provare ad immaginare come ciò che viene studiato a scuola potrebbe essere collocato all’interno di un social network, in maniera inventiva, stimolante e coinvolgente per i ragazzi, i destinatari finali del sapere, della conoscenza e delle competenze di cui i docenti sono da sempre i più alti depositari.