Europrogettazione: 10 consigli per scrivere un progetto di successo

Scrivere un progetto europeo di mobilità efficace rappresenta una sfida avvincente da affrontare con motivazione ed entusiasmo, ma può costituire un’impresa ardua e complessa se non si adotta un...

Scrivere un progetto europeo di mobilità efficace rappresenta una sfida avvincente da affrontare con motivazione ed entusiasmo, ma può costituire un’impresa ardua e complessa se non si adotta un approccio strategico e analitico alla progettazione.

Affinché la struttura del progetto sia chiara, facilmente comprensibile e soprattutto efficace ai fini dell’attribuzione di un buon punteggio, è necessario seguire alcuni semplici consigli.

Noi ne abbiamo individuato dieci:

1) Produrre un abstract che definisca in maniera efficace e immediata quali sono gli obiettivi generali e quali sono gli obiettivi specifici del progetto, in linea con le richieste del bando, ed evidenzi le competenze necessarie per la realizzazione delle attività. È fondamentale, quindi, che gli obiettivi siano coerenti con l’analisi svolta rispetto al problema o all’esigenza individuata, ma anche in linea con i risultati che si intendono raggiungere.

2) Scrivere in maniera chiara, utilizzando la stessa lingua di chi valuterà il progetto. Conoscere i termini chiave dell’Europrogettazione diventa, pertanto, un requisito essenziale.

3) Scegliere i partner giusti per coniugare competenze diverse, ciascuna delle quali in grado di apportare un valore aggiunto.

4) Analizzare il contesto di riferimento e i bisogni concreti a cui il progetto vuole dare risposta.

5) Pianificare un piano di azioni che, in coerenza con il progetto, consenta di raggiungere gli obiettivi prefissati e generare, nel medio-lungo periodo, risultati soddisfacenti. È necessario creare un Piano di Lavoro in cui identificare con precisione le azioni da compiere, le metodologie da applicare e le risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi prefissati. Essenziale, quindi, è non solo esplicitare le attività da realizzare ma anche il modo in cui esse saranno sviluppate.

6) Programmare una strategia di disseminazione attraverso cui diffondere i risultati del progetto sia all’interno del proprio istituto scolastico sia agli Enti e agli Organismi presenti sul territorio. Tale fase rappresenta un ulteriore strumento di verifica della fattibilità delle azioni e della realizzabilità dei risultati attesi del progetto.

7) Monitorare il progetto, attraverso la valutazione dell’andamento delle attività durante la fase intermedia, e verificando il raggiungimento degli obiettivi, in base anche all’impatto sul contesto di riferimento, nella fase quella finale.

8) Inserirsi in una visione europea: il progetto deve svilupparsi rispettando i modelli e i principi su cui si fonda l’Unione Europea, valorizzando concetti quali la multiculturalità, l’inclusione e la sostenibilità.

9) Essere concreto: la proposta di mobilità deve avere delle ricadute positive concrete sull’istituto scolastico, sui soggetti coinvolti e sull’intero territorio di riferimento.

10) Presentare un carattere di innovazione: l’azione deve essere innovativa per apportare un valore aggiunto e rispecchiare la ricchezza e la diversità culturale dell’Unione Europea del XXI secolo.

Alla luce di quanto descritto, possiamo quindi identificare quali sono gli elementi chiave che accomunano i progetti di successo e quali invece ne determinano l’insuccesso.

Tra gli elementi di successo annoveriamo:

  • il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti coinvolti nella definizione dei contenuti di progetto;
  • il rispetto delle tempistiche previste dal bando e delle risorse a disposizione;
  • la pianificazione accurata e costantemente aggiornata;
  • la gestione tempestiva dei problemi emersi o potenziali;
  • l’efficacia della comunicazione sugli obiettivi, sull’ avanzamento e sulle modifiche in corso;
  • la definizione esaustiva delle motivazioni del progetto.

Al contrario, un progetto, seppur valutato positivamente, può essere considerato “cattivo”, una volta realizzato, se:

  • non ha previsto una fase di analisi;
  • ha riportato obiettivi molto generici;
  • ha presentato la pianificazione di poche attività;
  • non ha rispettato i limiti di budget a causa di una scorretta definizione spazio-temporale delle azioni realizzate.

 

Se volete approfondire il tema dell’Europrogettazione visitate la pagina Mobilità transnazionale: come scrivere un progetto europeo di successo

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Laureata all’IUO in Scienze Politiche – Relazioni Internazionali, ha una grande passione per i viaggi, la conoscenza di nuove culture e “way of life”, lettura di romanzi, narrative, saggi. Ama stare con i suoi amici, con la sua famiglia e soprattutto con le sue splendide figlie. Nella sezione “Skills, Training and Projects” si occupa di progettazione europea e consigli per accrescere le competenze per una scuola competitiva e innovativa.
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