Un mercatino di Natale, come tanti a Berlino in questo periodo.
Giovedì scorso ne ho visitato uno. C’era gente comune, felice. C’erano gli addobbi natalizi, i würstel, il vino caldo, c’erano tanti bambini.
La nostra normalità deve apparire come un insulto intollerabile ai folli che purtroppo attentano a questo nostro modo di vivere. La vedono come una cosa da abbattere, per instillarci nelle vene lo stesso odio che li acceca.
Ancora un atto brutale e vile. Compiuto contro un Paese che, unico in Europa, ha accolto tutti quelli che scappavano. Un Paese che ha dimostrato che le ragioni dell’altro, i suoi bisogni, la necessità di essere “umani”, possa superare tutte le paure.
Ed è proprio la paura lo spettro che questi folli ci agitano davanti, quasi fosse il drappo rosso in grado di far infuriare il toro furente che è sempre sopito nelle nostre società.
Berlino, ancora una volta ha saputo reagire con compostezza, con garbo ed ha dominato il panico.
Piangiamo tutti i suoi morti ed ancora una volta, ancora di più, oggi siamo tutti berlinesi.