Come l’Alternanza Scuola-Lavoro può favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Intervista ad Anna Dell’Aquila, Dirigente dell’Istituto Solimene di Lavello

Alternanza Scuola-Lavoro jolly per avvicinare l’istruzione al mondo delle imprese e della pubblica amministrazione. Questo nella mente del legislatore. Ma qualcosa sembra non aver funzionato. I bassi tassi di occupazione...

Alternanza Scuola-Lavoro jolly per avvicinare l’istruzione al mondo delle imprese e della pubblica amministrazione. Questo nella mente del legislatore. Ma qualcosa sembra non aver funzionato.

I bassi tassi di occupazione giovanile ci dicono che anche dopo un diploma tecnico i giovani incontrano grandi difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro. Le figure professionali richieste non sono quelle formate dalla scuola. Mancano le specializzazioni. A ciò si aggiunge la crisi strutturale dell’imprenditoria nel Sud, dove molte fabbriche chiudono, delocalizzano, licenziano, mettono in cassa integrazione.

Come può la scuola intervenire? Ce ne parla la dirigente dell’Istituto Solimene di Lavello, Anna Dell’Aquila.

“L’occupabilità dello studente – dichiara – è per noi l’obiettivo primario. I nostri insegnanti valorizzano quanto più possibile la funzione educativa del lavoro. La costruzione di profili di competenze spendibili nel mercato nasce da una integrazione tra formazione di base, formazione specialistica, competenze trasversali, che sono, poi, quelle acquisite in impresa e che la scuola può inserire nell’offerta formativa, Stiamo investendo risorse importanti. I finanziamenti europei ci consentono di valorizzare i nostri allievi attraverso progetti che riguardano le lingue straniere e con la creazione di laboratori. Il nostro istituto tecnico agrario dispone di una cantina attrezzata e di un caseificio davvero singolari. Produciamo ottimi formaggi e mozzarelle ma siamo sprovvisti di alcune necessarie autorizzazioni da parte della Regione e della Provincia. C’è troppa burocrazia che rallenta il nostro lavoro. Troppi adempimenti che sono poco utili. Bisogna semplificare la vita delle persone. Con i fondi FESR abbiamo acquistato attrezzature varie tra cui anche due trattori. Le molteplici attività amministrative non ci consentono di realizzare i nostri progetti e di svolgere le attività di orientamento come vorremmo. E comunque – conclude – gli studenti che si sono diplomati al tecnico hanno le idee chiare. Vogliono lavorare, mancano però le imprese pronte ad assumerli. L’Alternanza Scuola-Lavoro consente ai ragazzi bravi di essere scelti dagli imprenditori. In verità sono pochi. Gli studenti che hanno terminato il liceo proseguono gli studi all’università. Nella mia scuola sono stati conseguiti ottimi risultati. Il che dimostra che gli insegnanti hanno lavorato con tanta passione”.

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