Europrogettazione: il caso studio del progetto Demetra. Il ruolo della donna e i servizi per la prima infanzia

Tra i tanti progetti di mobilità, progettati per fornire agli studenti e ai docenti degli Istituti scolastici dell’intero territorio nazionale, nuove opportunità di crescita e di sviluppo a livello...

Tra i tanti progetti di mobilità, progettati per fornire agli studenti e ai docenti degli Istituti scolastici dell’intero territorio nazionale, nuove opportunità di crescita e di sviluppo a livello europeo, segnaliamo un altro esempio di buona pratica, rappresentato dal progetto Demetra. Servizi Innovativi per la prima infanzia, finanziato nell’ambito del programma ERASMUS KA1 Mobility VET Learner and Staff, nell’ambito della Call 2017.

Il progetto è ancora in corso e si concluderà il prossimo ottobre, essendo in programma tra qualche giorno la partenza dell’ultimo gruppo di studentesse che svolgeranno il tirocinio a Malaga, presso asili nido e strutture educative per la prima infanzia.

Una preziosa opportunità per 135 studenti e studentesse degli Istituti scolastici di Puglia e Basilicata di realizzare una significativa e stimolante esperienza di formazione in mobilità.

 

Progetto

DEMETRA, il titolo deriva da Terra Madre ed è riconducibile alla dea greca della fertilità, rimandando al concetto di donna – madre, che provvede al nutrimento, alla cura e all’educazione dei figli. Una lettura moderna di Demetra impone, però, un’evoluzione del ruolo della donna che, pur conservando quello di madre, deve rispondere a quello di donna – lavoratrice, intenta a dover conciliare entrambi gli aspetti, con l’esigenza di affidare, almeno in parte, la cura e l’educazione dei propri figli a persone che abbiano competenze professionali e relazionali, in grado di rispondere a tale bisogno.

Valorizzazione delle donne lavoratrici e accessibilità di servizi per la prima infanzia, flessibili e innovativi per una crescita del sistema economico, sono tra gli obiettivi dell’Unione Europea dai quali l’Italia è lontana, con una domanda di servizi nettamente inferiore all’offerta, e punto di partenza del progetto di mobilità transnazionale Demetra.

Un progetto interregionale, che ha interessato il territorio delle regioni Puglia e Basilicata, accomunate da esperienze significative realizzate nel settore dei servizi alla prima infanzia.

L’una, la Puglia si è distinta per un impegno notevole verso le politiche rivolte alla prima infanzia, ponendosi un obiettivo molto ambizioso, “aumentare i servizi di cura alla persona, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”, l’altra, la Basilicata, in cui si è investito sul riconoscimento della figura professionale della Tagesmutter, “la mamma di giorno”, inserita nel Quadro delle qualificazioni regolamentate e sull’approvazione di una legge regionale che riconosce il servizio educativo per l’infanzia, per il suo carattere di flessibilità e innovazione, particolarmente appropriato per una realtà caratterizzata da tanti piccoli Comuni.

Il progetto, oltre al consolidamento e all’acquisizione di competenze riconducibili al profilo professionale di Educatore/Educatrice per la prima infanzia, che svolge attività di educazione e cura di bambini nella fascia 0-3 anni e a quello di Tagesmutter, intende contribuire a migliorare la qualità dei servizi educativi per l’infanzia, a favorire l’occupabilità delle giovani studentesse partecipanti e, indirettamente, a rispondere alla domanda di servizi innovativi e flessibili da parte delle donne e delle famiglie, oltre che a favorire l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro.

 

Destinatari

Il Consorzio si compone di 9 Istituti Scolastici della Puglia e della Basilicata, prevalentemente Licei delle Scienze Umane, Istituti Magistrali, Istituti professionali con indirizzo socio– sanitario, numerosi partner di entrambi i territori, riconducibili al mondo della cooperazione sociale, del sindacato, ma soprattutto espressione del tessuto imprenditoriale, che opera con successo nel settore dei servizi educativi all’infanzia, sia a livello locale che nazionale.

Gli studenti beneficiari del progetto hanno svolto il tirocinio presso strutture educative per l’infanzia, svolgendo attività ludiche ed educative, che prevedevano una forte interazione con i bambini, con il loro mondo fatto di storie da disegnare e raccontare, di immagini e suoni, ma anche di pappe, ninne e pannolini, mettendo in gioco, appunto, le proprie capacità creative in grado da suscitare l’interesse delle bambine e dei bambini.

 

Obiettivi

Il progetto, oltre a favorire l’acquisizione di competenze specifiche in alcuni settori disciplinari riguardanti lo sviluppo del bambino, ha inteso contribuire alle sollecitazioni provenienti dal contesto produttivo, dal sistema cooperativistico che gestisce servizi educativi per l’infanzia e dalla domanda di servizi adeguati, flessibili e maggiormente rispondenti alle richieste del mercato.

Pertanto, l’obiettivo del progetto è di favorire lo scambio di buone pratiche nel settore dei servizi per la prima infanzia e di indagare le opportunità occupazionali in altri contesti europei che hanno maturato esperienze significative e rispondenti ai cambiamenti in atto.

La differenziazione dei servizi educativi è, infatti, intrinsecamente connessa ai cambiamenti in termini di flessibilità che hanno investito il mondo del lavoro e la vita personale, alla grande concentrazione dell’occupazione femminile nel terziario, caratterizzato da orari di lavoro ampi, alle forme di flessibilità del mercato del lavoro, alla diffusa mobilità lavorativa e personale, che hanno determinato una domanda diversificata nei confronti dei servizi all’infanzia, in termini di flessibilità dell’accesso e degli orari, di fruibilità e di qualità del servizio, con conseguente differenziazione delle risposte e di complementarietà con i tradizionali servizi, anche laddove esistono e funzionano.

Gli obiettivi specifici del progetto, coerentemente con quanto stabilito nella Strategia Europa 2020, nel piano ET2020 e nel programma Erasmus+, sono riconducibili a:

– sviluppare competenze professionali specifiche, legate ai servizi educativi rivolti alla prima infanzia;

– sviluppare competenze trasversali, volte ad un migliore adattamento verso situazioni nuove, ad individuare soluzioni efficaci in relazione ai processi lavorativi, a stabilire relazioni con il contesto aziendale, oltre che sviluppare capacità di autonomia decisionale, gestione dei conflitti, dei tempi e delle criticità, unitamente allo sviluppo dello spirito imprenditoriale.

– consolidare le competenze interculturali, in termini di conoscenze e capacità di interagire in modo appropriato con persone di culture differenti, rafforzando la dimensione della cittadinanza europea attiva.

 

Risultati

I risultati indicati nel progetto sono rappresentati dall’acquisizione e consolidamento di competenze professionali, al miglioramento dei processi di internazionalizzazione della scuola e, di conseguenza, dell’offerta formativa, allo sviluppo di scambi di esperienze con altri contesti locali ed internazionali.

I risultati attesi sono, inoltre, riconducibili al miglioramento complessivo del sistema delle competenze professionali e la successiva implementazione nei propri contesti, che saranno oggetto del processo di disseminazione.

 

Impatti

La partecipazione alle attività formative in mobilità avrà un impatto sui partecipanti, in termini di miglioramento e consolidamento del sistema delle conoscenze, competenze e abilità, rendendoli più competitivi nel mercato del lavoro, nel settore dei servizi per la prima infanzia. L’esperienza di mobilità transnazionale, il confronto con altri contesti europei, che hanno maturato esperienze di successo, produce un impatto più efficace in termini di crescita personale e professionale, se paragonato ad esperienze formative simili realizzate nella propria realtà.

Ulteriori impatti sono riconducibili anche ad una migliore occupabilità, derivante dall’esperienza in mobilità, che favorirà il contatto con i consorzi di imprese, gestori di servizi educativi per la prima infanzia, in Puglia e Basilicata, aderenti al partenariato, con le associazioni di rappresentanza del mondo cooperativistico, con alcune realtà che hanno sperimentato con successo soluzioni alternative ed innovative di gestione di tali servizi.

A livello territoriale, l’impatto è legato alla capacità del progetto di incidere sullo sviluppo e sul potenziamento di competenze specifiche, incoraggiare e favorire i processi di mobilità e promuovere lo spirito di autoimprenditorialità delle giovani generazioni, che potranno investire le competenze acquisite durante la formazione in mobilità nel territorio di origine.

A livello nazionale, la formazione di figure professionali in un settore in crescita rappresenta lo strumento per rispondere in modo efficace alla domanda di servizi per la prima infanzia che, negli ultimi anni, ha manifestato un trend in progressiva crescita e la cui risposta è ampiamente insufficiente sull’intero territorio nazionale. Il progetto può rappresentare un’efficace possibilità di inserimento nel mercato del lavoro, soprattutto per le donne, che risultano una delle fasce più deboli sia per l’alto tasso di disoccupazione sia per la difficoltà di conciliare la vita personale e familiare con quella professionale.

A livello transnazionale, il progetto avrà un impatto positivo per il contributo in termini di trasparenza nel sistema delle competenze e delle qualifiche specifiche del settore di riferimento, riconducibile anche al lavoro comune dei partner nel definire le procedure e gli strumenti da utilizzare per la valutazione e la certificazione dell’esperienza.

 

Se volete approfondire il tema dell’Europrogettazione visitate la pagina Mobilità transnazionale: come scrivere un progetto europeo di successo

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