Quando si parla di aziende, organizzazioni, imprese sociali si parla soprattutto di persone, uomini e donne che vivono un ambiente lavorativo, che sperimentano problemi e soddisfazioni, ansie e gioie e che passano tantissimo tempo delle loro giornate, della loro vita in quell’ambiente, con i loro colleghi. Da ciò possono nascere momenti di stress che si possono manifestare in diversi modi e possono diventare più o meno pesanti; la sindrome da burnout, da definizione dell’OMS, è proprio questo: ‘uno stato di stress cronico lavoro-correlato caratterizzato dalla sensazione di completo esaurimento delle proprie energie fisiche e mentali’. Il progetto europeo Erasmus+ “Reintegrate Wellbeing” iniziato nel 2022 ha affrontato questo tema ed è stato sviluppato con l’obiettivo di supportare i dipendenti vittime di burnout, spesso disoccupati da lungo tempo, affinché possano reinserirsi nel mercato del lavoro, mostrando loro come ritrovare motivazione e fiducia e come integrarsi, ma anche incentivare i datori di lavoro a creare un ambiente di lavoro più sano in termini di coinvolgimento e benessere dei dipendenti.
Axonforce, la nostra agenzia di servizi e tecnologie digitali partner del progetto, ha organizzato a questo proposito una Mini Job Fair tenutasi a Sant’Angelo Le Fratte il 22 agosto, coinvolgendo professionisti del settore che hanno dato un contributo notevole, aggiungendo valore alla discussione sul burnout e creando conoscenze e connessioni significative anche fra i partecipanti.
Il primo intervento è stato quello di Angelo Lacerenza, che oltre a moderare la conferenza ha portato il suo contributo del settore del sociale: operatore sociale e formatore di lingua italiana per stranieri si occupa di minori stranieri non accompagnati. Nel suo caso si tratta di occuparsi ogni giorno di giovani che portano con sé traumi molto pesanti, che arrivano in Italia sconvolti e con la forte speranza di trovare qualcuno di cui potersi fidare per riuscire a vivere una vita dignitosa e trovare la propria strada in un Paese nuovo, lontano dalle loro famiglie. Angelo e i suoi colleghi ogni giorno affrontano situazioni delicatissime che riguardano giovani vite in cerca di un futuro migliore: i loro problemi diventano comuni e condivisi e trovare soluzioni ad essi diventa il principale obiettivo di ogni giornata di lavoro.
Abbiamo poi ascoltato Donato Summa, segretario FpCgil e operatore del pronto soccorso di Potenza, che ci ha parlato dell’ambiente sanitario: la pandemia dovuta al Covid ha sconvolto tutti e ha lasciato uno strascico fatto di paura e rabbia che sarà difficile da cancellare. Inoltre sono costretti anche a fare i conti con problemi legati a scelte politiche come la riduzione del personale, che ricade inevitabilmente su medici e personale sanitario, e la difficile situazione delle helping professions e della sanità in generale in Italia.
Alessio Lorusso invece, in quanto manager in HR agenzia per il lavoro, ci ha raccontato come situazioni di burnout derivino quasi sempre da problemi organizzativi quali: remunerazione bassa, mancanza di obiettivi chiari e precisi, gestione negativa del personale. Il vero cambiamento, quindi, deve nascere all’interno della organizzazione stessa, che deve essere capace di intercettare, prevenire, risolvere o evitare questa problematica attraverso comportamenti, atteggiamenti, strategie diverse e nuove e, se necessario, attraverso anche l’ausilio del Middle Manager, una figura specifica che deve avere il compito di capire e ascoltare il lavoratore con empatia e umiltà per arrivare a trovare le risposte giuste alle sue esigenze e bisogni.
Abbiamo avuto anche il contributo di Eleonora Valè, neuropsicologa del benessere, che ha portato un punto di vista tecnico e ci ha chiarito, fornendoci anche dati e percentuali relativi a questo tema su scala nazionale, metodi e strategie per individuare l’origine del burnout da stress lavorativo, per curarlo e superarlo.
Questo evento è stato dunque come aprire una finestra sulla problematica del burnout attraverso una discussione fatta di testimonianze di esperti e professionisti che ci hanno accompagnato, ognuno con il suo vissuto e con la sua storia, in un’esperienza significativa e incisiva non solo a livello formativo ma anche umano.