L’individuazione delle otto competenze chiave (soft skills) europee (dette anche competenze chiave di cittadinanza) da parte dell’Unione Europea è il frutto di un percorso lungo, iniziato nel 2006 e rinnovato nel 2018. Un iter complesso che ha visto lavorare insieme Parlamento e Commissione. Oggi le competenze chiave europee rappresentano un punto di riferimento per la normativa italiana, soprattutto in tema di Scuola e didattica.
Per fornire sostegno a istruzione, formazione e apprendimento orientati alle competenze in un contesto di apprendimento permanente sono state individuate tre problematiche: l’utilizzo di molteplici approcci e contesti di apprendimento; il sostegno agli educatori e ad altro personale didattico; la valutazione e la convalida dello sviluppo delle competenze.
Per agire su tutte le problematiche sono stati individuati alcuni esempi di buone prassi.
Partiamo dai molteplici approcci e contesti di apprendimento:
- per arricchire l’apprendimento si può ricorrere all’apprendimento interdisciplinare, a partenariati che coinvolgano attori dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento a diversi livelli oltre che del mercato del lavoro, nonché a concetti quali gli approcci scolastici globali e integrati, che pongono l’accento sull’insegnamento e sull’apprendimento collaborativo, sulla partecipazione attiva e sull’assunzione di decisioni dei discenti. Per un efficace sviluppo delle competenze può essere decisiva la collaborazione intersettoriale tra istituti di istruzione e formazione e attori esterni appartenenti agli ambienti economici, artistici, sportivi e giovanili e agli istituti di istruzione superiore o di ricerca;
- l’acquisizione delle abilità di base e lo sviluppo di competenze più ampie possono essere promosse integrando sistematicamente l’apprendimento accademico con l’educazione sociale ed emotiva, le arti e le attività fisiche salutari che promuovono stili di vita attenti alla salute, orientati al futuro e fisicamente attivi;
- rafforzare le metodologie di apprendimento quali l’apprendimento basato sull’indagine e sui progetti, misto, sulle arti e sui giochi, possono accrescere la motivazione e l’impegno ad apprendere;
- potrebbero essere incoraggiati a utilizzare le tecnologie digitali per migliorare l’apprendimento e per sostenere lo sviluppo delle competenze digitali, ad esempio mediante la partecipazione a iniziative dell’Unione;
- la costruzione dei partenariati e piattaforme che associno scuole, comunità e imprese a livello locale, in particolare in zone rurali, possono svolgere un ruolo decisivo nel diffondere l’educazione imprenditoriale;
- la competenza multilinguistica può essere sviluppata grazie alla stretta cooperazione con contesti educativi, formativi e di apprendimento all’estero, alla mobilità del personale didattico e dei discenti e all’uso di eTwinning, EPALE e/o portali online simili;
- tutti i discenti, compresi quelli in condizioni svantaggiate o con bisogni specifici, potrebbero ricevere sostegno adeguato in contesti inclusivi.
- Tale sostegno potrebbe assumere la forma di supporto linguistico, accademico, socio-emotivo, coaching inter pares, attività extracurricolari, orientamento professionale o assistenza materiale;
- la cooperazione tra partner educativi, formativi e di altro tipo nelle comunità locali, e con i datori di lavoro, in associazione con l’apprendimento formale, non formale e informale, può favorire lo sviluppo delle competenze e agevolare la transizione dall’istruzione al lavoro nonché dal lavoro all’istruzione.
Invece per quanto concerne il sostegno agli educatori e ad altro personale didattico:
- integrare gli approcci di istruzione, formazione e apprendimento orientati alle competenze nell’istruzione iniziale e nella formazione professionale continua può aiutare il personale didattico a far evolvere l’insegnamento e l’apprendimento nei rispettivi contesti e ad elaborare le competenze necessarie per applicare tali approcci;
- si potrebbe dare supporto al personale nell’elaborare approcci orientati alle competenze nei rispettivi contesti mediante scambi di personale, apprendimento tra pari e consulenza tra pari, consentendo flessibilità e autonomia nell’organizzare l’apprendimento, mediante le reti, la collaborazione e le comunità di pratica;
- Il personale didattico potrebbe ricevere sostegno per elaborare pratiche innovative, partecipare a ricerche e applicare opportunamente le nuove tecnologie, comprese le tecnologie digitali, per gli approcci basati sulle competenze nell’insegnamento e nell’apprendimento;
- bisognerebbe fornire al personale didattico orientamento e accesso a centri di esperti; strumenti e materiali adeguati che possono migliorare la qualità dell’insegnamento nonché i metodi e la pratica dell’apprendimento.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, il sostegno alla convalida dello sviluppo delle competenze potrebbe essere risolto così:
- le descrizioni delle competenze chiave potrebbero trasformarsi in quadri di riferimento dei risultati dell’apprendimento, che potrebbero essere integrati dagli opportuni strumenti di valutazione diagnostica, formativa e sommativa e convalida ai livelli opportuni;
- le tecnologie digitali, in particolare, potrebbero contribuire a individuare le molteplici dimensioni del progresso del discente, compreso l’apprendimento della competenza imprenditoriale;
- si potrebbero elaborare approcci diversi per la valutazione delle competenze chiave in contesti di apprendimento non formali e informali, comprese le pertinenti attività svolte da datori di lavoro, specialisti dell’orientamento e parti sociali;
- la convalida dei risultati dell’apprendimento ottenuti con l’apprendimento non formale e informale potrebbe essere ampliata e potenziata, in conformità della raccomandazione del Consiglio sulla convalida dell’apprendimento non formale e informale precedente, fino a comprendere processi di convalida diversi.
- l’utilizzo di strumenti quali Europass e Youthpass, che servono per la documentazione e l’autovalutazione, può contribuire al processo di convalida.
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