Agire e educare secondo uno sviluppo sostenibile significa oggi più che mai riconoscere i valori fondamentali della vita sulla Terra e la complessità dei fenomeni e delle relazioni che qui esistono: questo vuol dire quindi riflettere sul ruolo che ciascuno di noi occupa nella società e nell’ambiente in cui vive ma anche costruire un diverso approccio fatto di abitudini e comportamenti attenti e rispettosi nei confronti della natura e dell’ambiente, dell’utilizzo/consumo senza sprechi, dell’ecologia, della riduzione dell’inquinamento.
In questi giorni, dal 18 settembre all’8 ottobre con settimana centrale dal 20 al 26 settembre, inizierà in tutta Europa la European Sustainable Development Week (ESDW), ossia la Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile. E’ una iniziativa che di solito si svolge in primavera ma quest’anno per l‘emergenza Covid è stata posticipata in autunno. L’obiettivo della Settimana Europea per lo Sviluppo Sostenibile è quello di contribuire allo sviluppo sostenibile tramite attività, progetti ed eventi e dare maggiore visibilità a tutte le iniziative attraverso una piattaforma comune, anche al fine di motivare e sensibilizzare il maggior numero di persone possibile a partecipare ad azioni sostenibili e diffondere i principi dell’Agenda 2030.
“L’ESDW riconosce l’importanza dello sviluppo sostenibile, soprattutto in questi tempi di crisi, e sottolinea la necessità di non perdere di vista questi obiettivi di transizione verso una modalità di sviluppo più sostenibile. Incita pertanto gli organizzatori a svolgere tutte le attività in queste nuove date, soprattutto quelle che promuovono l’assistenza alle persone vulnerabili, il sostegno e il senso di condivisione e di cura in tempi di crisi. Li incoraggia inoltre a organizzare queste attività nello spirito degli obiettivi di sviluppo sostenibile OSS (Sustainable Development Goals, SDGs) e dell’Agenda 2030 e a svolgerle in condizioni che garantiscano la sicurezza di tutti i partecipanti o a convertirle in eventi virtuali.” (www.esdw.eu)
In Italia nell’ambito di questa iniziativa europea, si sta tenenedo il Festival dello Sviluppo Sostenibile dal 22 settembre all’8 ottobre, la più grande manifestazione italiana sui temi della sostenibilità economica, ambientale e sociale che si svolgerà in presenza e online.
In occasione di questo Festival, saranno realizzati diversi tipi di eventi e attività sul territorio nazionale, grazie al fondamentale contributo dei gruppi di lavoro dell’ASviS e grazie anche alla collaborazione di esperti esterni, come occasione per approfondire le diverse tematiche legate all’Agenda 2030.
“L’ASviS è l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile, fondata nel 2016 per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e per mobilitarli alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG – Sustainable Development Goals) attraverso:
- lo sviluppo di una cultura della sostenibilità a tutti i livelli, orientando a tale scopo i modelli di produzione e di consumo;
- l’analisi delle implicazioni e le opportunità per l’Italia legate all’Agenda per lo sviluppo sostenibile;
- il contributo per la definizione di una strategia italiana mirata al conseguimento degli SDG (anche utilizzando strumenti analitici e previsivi che aiutino la definizione di politiche per lo sviluppo sostenibile) e alla realizzazione di un sistema di monitoraggio dei progressi dell’Italia verso gli SDG.” (www.asvis.it)
Ma sviluppo sostenibile significa anche mobilità sostenibile e turismo sostenibile. “La mobilità sostenibile, nella definizione riportata nella strategia europea in materia di sviluppo sostenibile approvata nel 2006 dal Consiglio Europeo, ha l’obiettivo di garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società, minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente.” (Ministero dell’Ambiente – www.minambiente.it)
Il turismo sostenibile invece è quel turismo che “tiene pienamente conto dei suoi impatti economici, sociali e ambientali attuali e futuri, rispondendo alle esigenze dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità ospitanti”. Questa è la definizione della United Nations World Tourism Organization, ossia l’Organizzazione Mondiale del Turismo, un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa del coordinamento delle politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile.
Dunque tocca a tutti noi cittadini d’Europa e del mondo accogliere i valori della sostenibilità, farli nostri nelle azioni e comportamenti della quotidianità, diffonderli e trasmetterli: la valorizzazione della diversità, il rispetto per l’ambiente, la riduzione degli sprechi, la cittadinanza attiva e la cultura della convivenza pacifica sono e devono essere i pilastri su cui costruire una efficace e solida cultura sostenibile.