La scuola al tempo del coronavirus. Parafrasando il famoso romanzo di Gabriel Garcia Marquez, questo potrebbe essere il titolo del capitolo della vita di tanti insegnanti e dirigenti in questo momento.
Il coronavirus ha cambiato le nostre abitudini, ci ha portato ha riscoprire il senso della distanza. Paradossalmente ci ritroviamo a essere meno virtuali di quello che pensavamo. Fino a quando nessuno ce lo impediva, dietro ai nostri schermi, non avremmo mai pensato di rimpiangere un abbraccio o una stretta di mano. Anzi forse qualcuno un po’ più fisico ci infastidiva quasi.
Oggi scopriamo il valore della libertà della scelta e riscopriamo il valore della realtà.
Pensiamo a tutti voi professori e maestri che mai avreste pensato di rimpiangere la confusione di una classe di 27 alunni o l’iperattività di Marco o l’irrequietezza di Luca.
Mai avreste pensato una cosa del genere!
Sicuramente quante volte si sarete detti: ma chi me lo fa fare! Quante volte avrete esclamato: silenzio!
Ovviamente si cerca di sdrammatizzare ma possiamo immaginare che ora si malvuole quel silenzio e si rimpiange quel frastuono.
Ma purtroppo non si può fare diversamente e dobbiamo attendere e metterci all’opera.
Voi insegnanti vivete il vostro lavoro, giustamente e profondamente, come una missione, quella di formare e crescere le giovani generazioni.
In questo momento questo impegno però è messo a dura prova ma sappiamo benissimo che tutti voi fareste ogni cosa pur di portare avanti il proprio lavoro.
Sappiamo che per voi è un dovere e una questione etica: non lasciare un vuoto educativo e continuare a trasmettere ai ragazzi la voglia di apprendere e imparare e soprattutto, in periodi come questo, di non farli sentire soli.
E tutto questo è confermato ed avvalorato anche dalla nota che il Ministero dell’Istruzione ha rilasciato lo scorso 17 marzo sulla didattica a distanza.
Nella nota si sottolinea, come detto, il valore etico ed educativo che potrà avere proprio la didattica a distanza in questo difficile momento precisando, però, che non si tratta di un questione formale infatti viene scritto “Non si tratta, voglio sottolinearlo, di un adempimento formale, perché nulla di meramente formale può essere richiesto in un frangente come questo. [… ] La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati. Da un lato, sollecita l’intera comunità educante, nel novero delle responsabilità professionali e, prima ancora, etiche di ciascuno… […] Dall’altro lato, è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento.
Fatta questa precisazione, la nota continua suggerendo alcune indicazioni pratiche per portare avanti al meglio il vostro lavoro, se pur a distanza, con la vostra classe.
Per farci un’idea più chiara e supportarvi in questo compito vi riportiamo alcuni dei passaggi più importanti. Per facilitare la lettura indicheremo ogni paragrafo con un titolo che anticipa il tema proposto.
Cos’è la didattica a distanza
Come prima cosa la nota da una definizione di didattica a distanza precisando che non è una mera assegnazione di compiti e dice che “le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita […] Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti […] dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.“ Tutto questo vuole precisare la dimensione qualitativa e non quantitativa della didattica in generale ed ovviamente anche di quella a distanza.
Privacy
Come secondo punto la nota tocca un tema importante e sentitissimo riguardante il digitale e rassicurando studenti e alunni afferma che “le istituzioni scolastiche non devono richiedere il consenso per effettuare il trattamento dei dati personali (già rilasciato al momento dell’iscrizione) connessi allo svolgimento del loro compito istituzionale” ma precisa anche che “le istituzioni scolastiche sono invece tenute, qualora non lo abbiano già fatto, ad informare gli interessati del trattamento secondo quanto previsto dagli artt. 13 e 14 del Regolamento UE 2016/679”. In questo modo il Ministero toglie ogni dubbio e tenta di rimuovere come ostacolo all’attivazione di una didattica a distanza il problema relativo alla privacy e al trattamento dei dati.
Progettazione delle attività e fasce di età
Riguardo invece alle attività e alla sua programmazione la nota suggerisce di non procedere in maniere disomogenea consigliando “di riesaminare le progettazioni definite nel corso delle sedute dei consigli di classe e dei dipartimenti di inizio d’anno, al fine di rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze.” e sollecita i Dirigenti Scolastici a “a promuovere la costante interazione tra i docenti, essenziale per assicurare organicità al lavoro che ciascun docente svolge nei contesti di didattica a distanza” e a “coinvolgere nelle attività di coordinamento anche le figure dell’Animatore Digitale e del Team digitale”; tutto questo con l’obiettivo di “evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo.”
Successivamente si concentra su dei consigli dati a seconda della fascia di età. Ad esempio per la scuola dell’infanzia dice che “è opportuno sviluppare attività costruite sul contatto “diretto” (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i docenti o i genitori”, questo per favorire soprattutto la dimensione ludica e non perdere la relazione affettiva ed educativa instauratasi.
Poi per la scuola primaria afferma che, per evitare una sovraesposizione a stimoli eccessivi di monitor e affini, “occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi.”
Infine per la scuola secondaria di primo e secondo grado chiede di “evitare un peso eccessivo dell’impegno on line , magari alternando la partecipazione in tempo reale in aule virtuali con la fruizione autonoma in differita di contenuti per l’approfondimento e lo svolgimento di attività di studio.”. Si raccomanda ciò per approfittare della situazione al fine si sviluppare negli studenti anche una capacità di gestione e autoapprendimento.
Alunni con disabilità
Poi la nota riserva particolare attenzione agli alunni con disabilità chiarendo che per essi il punto di riferimento rimane il Piano educativo individualizzato e ai docenti di sostegno suggerisce “di mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale personalizzato da far fruire con modalità specifiche di didattica a distanza concordate con la famiglia medesima, nonché di monitorare, attraverso feedback periodici, lo stato di realizzazione del PEI”. L’intento di ciò è preservare la continuazione dell’apprendimento dei ragazzi e allo stesso tempo salvaguardare con massima cura la loro salute dall’emergenza coronavirus.
Alunni con DSA e BES non certificati
La nota riserva molta importanza anche agli alunni con DSA e BES sostenendo che
“la strumentazione tecnologica, con cui questi studenti già hanno di solito dimestichezza, rappresenta un elemento utile di facilitazione per la mediazione dei contenuti proposti” e al fine di garantire il diritto all’istruzione a tutti decreta che per gli alunni con queste problematiche “si trovino in difficoltà linguistica e/o socio economica, il Dirigente scolastico, in caso di necessità da parte dello studente di strumentazione tecnologica, attiva le procedure per assegnare, in comodato d’uso, eventuali devices presenti nella dotazione scolastica oppure, in alternativa, richiede appositi sussidi”.
Inoltre per gli alunni in generale ricoverati in ospedale o in cura presso la propria abitazione segnala che “l’attivazione delle procedure per effettuare didattica a distanza risulta necessaria soprattutto al fine di mitigare lo stato di isolamento sociale connesso alla specifica situazione” e che per le istituzioni scolastiche con sezioni carcerarie “il Dirigente Scolastico dovrà confrontarsi con il Direttore del carcere e con la figura incardinata del coordinamento didattico, per individuare con quali forme e modalità poter continuare l’attività didattica”.
La valutazione
Infine la nota tocca il tema della valutazione degli studenti durante la didattica a distanza e dice che “è altrettanto necessario che si proceda ad attività di valutazione costanti, secondo i principi di tempestività e trasparenza” e aggiunge che ”se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio” poiché “la valutazione ha sempre anche un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi”. La nota ci tiene ha sottolineare questo per evitare che lo studente non si senta seguito ma soprattutto perché la valutazione, nella didattica in generale, non diventi, solo dare un numero o un voto ma sia un processo di individuazione dei talenti e delle potenzialità degli studenti e serva per migliorarli e incoraggiarli a fare sempre meglio.
Ovviamente in ultimo precisa che “le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere alla valutazione in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale, rientrano nella competenza di ciascun insegnante e hanno a riferimento i criteri approvati dal Collegio dei Docenti”.
Questi sono i consigli dati dal Ministero per attivare e rendere efficace la didattica a distanza e per fa sì che questo momento non si riempia di un vuoto educativo poi difficile da colmare quando la didattica ritornerà a misura di abbraccio.
Se volete leggere la nota integrale, la potete trovare qui.
Inoltre se volete approfondire il tema e gli aspetti tecnici della didattica a distanza, qui potete trovare i nostri webinar gratuiti sull’utilizzo della piattaforma G Suite for Education.