Il programma Erasmus+ consente ogni anno a tanti giovani europei di viaggiare e scoprire nuove culture. Offre la possibilità di studiare in un paese straniero ed entrare in contatto con persone diverse. E le ultime statistiche dimostrano che grazie ai fondi destinati ai progetti per la mobilità sono sempre più gli studenti che valicano i confini nazionali per andare a studiare o a svolgere un tirocinio.
“Il confronto con stili di vita diversi è determinante – parla la mamma di Giuseppe Limongi che ha partecipato ad un progetto Erasmus+ nello scorso anno – per fare un cambio di passo. Ritengo che si tratti di esperienze che responsabilizzano i nostri figli rendendoli giovani adulti”
Giuseppe ha 18 anni e frequenta con profitto l’ultimo anno dell’ITIS di Lauria. Nello scorso mese di novembre è stato a Berlino insieme ad altri quattro compagni della sua scuola per fare grafica in una società tedesca. Capofila del progetto Erasmus+ la Provincia di Potenza.
“E’ stata un’esperienza importante, Giuseppe – evidenzia la mamma – lavorava dalle 10 fino alle 17. E’ stato ospite di una famiglia dove si è ben integrato. Si è adeguato ai mezzi che doveva prendere per raggiungere il luogo di lavoro, si è adattato a tutte le circostanze. La globalizzazione rende semplice il viaggiare, la tecnologia agevola le diverse forme di comunicazione. Certo non bisogna trascurare che la violenza invade i luoghi dove i giovani si ritrovano per incontrarsi ma non possiamo farci impaurire. Non possiamo trasmettere ai nostri figli le nostre paure. Dobbiamo ricordare i valori della vita che impone sacrifici. Le cose non cadono dal cielo, per ottenere risultati in ogni campo ci vuole impegno. Sono stata sempre severa, ma anche molto aperta e collaborativa. Siamo andati a trovarlo a sorpresa in un fine settimana. E’ stato molto contento e ci ha portati in giro per la città che è fantastica. Si è lamentato un po’ per il freddo umido di Berlino che non gli consentiva di stare fuori più di tanto. Il clima meteorologico in quel periodo è particolarmente snervante. Ma tutto sommato si è divertito, il docente che li ha accompagnati è stato molto attento ai loro bisogni, li ha seguiti nelle diverse escursioni durante i weekend facendogli assaporare il meglio. I dipendenti della società presso cui ha prestato servizio si sono dimostrati molto cordiali e sempre disponibili. I suoi compagni di scuola si sono fidati ciecamente di mio figlio, soprattutto quando si spostavano da una parte all’altra della città. Era Giuseppe a guidare il gruppo!”
Al suo rientro Giuseppe ha recuperato le lezioni perse a scuola, ha riportato in tutte le materie la media del 9, nel tempo libero si dedica allo sci.
“Sta facendo un corso per diventare maestro di sci. Sia io che mio marito gli ricordiamo che prima del piacere c’è il dovere. Deve prima studiare e poi dedicarsi al suo hobby. Deve spendersi per trovare un lavoro. Il suo sogno è quello di laurearsi in Ingegneria Aeronautica. Non è semplice accedere ai corsi, bisogna prima superare il test d’ingresso. Sappiamo che non è facile, ci vuole anche un pizzico di fortuna. Ma chi semina raccoglie. Lo ripeto sempre. Non mi stanco mai di dire che lo studio è fondamentale se si vogliono raggiungere obiettivi e scopi nella vita.”
Quanto al progetto Erasmus+ sottolinea che è un’occasione per molti studenti di vivere all’estero in maniera indipendente per la prima volta.
Si tratta di programmi che sviluppano un senso di comunità tra gli studenti appartenenti a paesi diversi. Non solo si convive con più culture ma i nostri ragazzi iniziano ad assumersi le proprie responsabilità. E cominciano a diventare adulti.