La mobilità degli studenti, così come dei lavoratori, rappresenta sicuramente un fattore fondamentale per accrescere l’occupazione e rendere competitivo il mercato del lavoro all’interno dell’Unione Europea. Ma per far sì che i cittadini potessero spostarsi tra i diversi Stati membri per studiare e lavorare, ottenendo il riconoscimento dei titoli acquisiti all’estero, si è reso necessario armonizzare i diversi sistemi formativi nazionali, capitalizzando le competenze apprese sia nei contesti formali che in quelli non formali.
È nato così ECVET, acronimo di “European Credit system for Vocational Education and Training”, ossia il “Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale”. Introdotto nel quadro normativo dell’Unione Europea mediante Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009 (2009/C 155/02), ECVET integra e completa altri strumenti sviluppati dall’Unione Europea in favore della mobilità di chi è in formazione, quali EUROPASS, il Quadro europeo delle qualifiche (EQF) e il quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell’istruzione e della formazione professionale (EQAVET), la Carta Europea di Qualità per la Mobilità (EQCM) e il Sistema Europeo di Accumulazione e Trasferimento dei Crediti (ECTS), collegando l’istruzione e la formazione professionali all’istruzione superiore.
Come evocato dal nome stesso, ECVET si configura come un quadro metodologico comune che consente di attestare e registrare i risultati dei percorsi di apprendimento, favorendo la mobilità transnazionale e l’accesso all’apprendimento durante tutto l’arco della vita.
Il percorso individuato dal sistema ECVET prevede infatti la scomposizione delle qualifiche in unità di risultati dell’apprendimento alle quali viene assegnato un punteggio in termini di crediti, facilitandone così l’accumulo e il trasferimento da un sistema di certificazione all’altro.
In altre parole, una sorta di strumento convertitore che permette di tradurre in una moneta comune le esperienze di apprendimento.
Infatti, partendo da un approccio comune basato sui Learning Outcomes, il sistema ECVET intende favorire il riconoscimento dei risultati dell’apprendimento conseguiti durante periodi di mobilità all’estero e non solo, rafforzando il valore e la spendibilità di esperienze di formazione e lavoro e rendendo la mobilità parte integrante dei percorsi di apprendimento.
In particolare, nell’ambito del Programma KA1-Mobilità individuale ai fini dell’apprendimento, il sistema ECVET permette di:
- rafforzare sinergie e transizioni tra ambiti di apprendimento formali e non formali di Istruzione e formazione professionali, occupazione e imprenditorialità;
- assicurare un miglior riconoscimento delle competenze acquisite durante periodi di apprendimento all’estero.
Enorme è infatti il valore aggiunto che ECVET può apportare all’esperienza di mobilità:
- Potenziamento del processo di valutazione dei risultati dell’apprendimento
- Miglioramento del dialogo tra organismi di formazione e istituzioni
- Valorizzazione degli accordi di partenariato
- Incremento della motivazione e dell’autostima dei discenti
- Contributo all’innovazione dei sistemi regionali di standard di competenze
- Contributo alla valutazione delle competenze trasversali
- Miglioramento del collegamento scuola-lavoro
Inoltre, ECVET rappresenta uno strumento estremamente utile per gli organismi di istruzione e formazione professionale poiché fornisce loro un quadro di riferimento tecnico comune per lo sviluppo di percorsi formativi e la certificazione dei risultati di apprendimento, favorendo in tal modo la cooperazione tra soggetti diversi e la ricerca di sinergie tra attori pubblici e privati.
Enormi sono infatti i vantaggi nell’utilizzo di ECVET:
- aumentare la coerenza tra bisogni formativi del mondo del lavoro e percorsi di crescita personale e professionale;
- innalzare la trasparenza delle competenze acquisite in ambienti di apprendimento non formali e informali;
- accrescere la motivazione alla partecipazione di occasioni di formazione e aggiornamento;
- offrire maggiori opportunità di inserimento occupazionale e crescita professionale favorendo gli scambi all’interno dello stesso sistema di qualificazione.
3 sono le fasi in cui si articola la metodologia ECVET. Analizziamole nel dettaglio.
PRIMA:
- Costituire un partenariato ECVET
- Firmare un Memorandum di intesa tra i partner
- Identificare la /le unità di risultati dell’apprendimento oggetto dell’esperienza
- Concordare modalità di valutazione dell’unità tra i partner
- Identificare le modalità di validazione e riconoscimento
- Stipulare un accordo di apprendimento con il discente (per i progetti di mobilità)
DURANTE
- Costituire un partenariato ECVET
- Firmare un Memorandum di intesa tra i partner
- Identificare la /le unità di risultati dell’apprendimento oggetto dell’esperienza
- Concordare modalità di valutazione dell’unità tra i partner
- Identificare le modalità di validazione e riconoscimento
- Stipulare un accordo di apprendimento con il discente
DOPO
- Validare i “crediti” attribuiti all’estero
- Riconoscere i “crediti “validati
- Registrare i crediti riconosciuti nel libretto personale del discente
Per scoprire come inquadrare al meglio lo strumento ECVET all’interno del formulario, ETN vi aspetta giovedì 5 dicembre al webinar “Progettazione Erasmus+: ECVET”.Per info e iscrizioni clicca qui.