Mettersi alla prova vivendo un’esperienza lavorativa all’estero, per testare le proprie capacità e rafforzare l’autonomia. E’ unanime il parere degli studenti che hanno avuto l’opportunità di sperimentare all’estero l’Alternanza Scuola-Lavoro. Tutti hanno evidenziato di aver scoperto il valore del sapere, il piacere di condividere del tempo con altri coetanei di diversa nazionalità e la responsabilità nel saper gestire le difficoltà della vita contando sulla guida degli insegnanti che li hanno accompagnati.
“Un’occasione di crescita culturale e personale”, come dichiara il dirigente scolastico dell’Istituto “Einstein – De Lorenzo” di Potenza e Picerno, Domenico Gravante. “La scuola deve diventare sempre più europea e deve trasmettere ai giovani le giuste competenze per facilitare il loro orientamento”.
“I percorsi che offre l’Alternanza Scuola-Lavoro – puntualizza Antonio Corbo, docente dello stesso Istituto – rappresentano il primo vero passo nel mondo del lavoro. Si tratta di un’esperienza a trecentosessanta gradi che fa sviluppare nuove competenze professionali, relazionali e linguistiche, che fa orientare sul futuro percorso lavorativo, che fa osservare da vicino il mondo del lavoro in un contesto internazionale, facendoti sentire parte integrante di una cultura diversa che ha il privilegio di far conoscere nuovi stili di vita.”
Corbo ricorda tra i tanti che ha accompagnato fuori dai confini nazionali i 18 studenti ‘eccellenti’ che hanno svolto un MiniErasmus in Inghilterra, per due settimane nel settembre 2016 a Portsmouth presso uan delle agenzie di ETN, Training Vision. “Molti di questi ragazzi oggi lavorano nelle aziende del nostro territorio. Alcuni sono entrati a far parte della Fiat, altri all’Enel, altri in imprese più piccole. I datori di lavoro hanno sin da subito riconosciuto le loro buone qualità e apprezzato la loro formazione. I mei ex alunni con i quali ho ottimi rapporti sono soddisfatti di quanto fanno e sono grati alla scuola per gli insegnamenti ricevuti. Si sentono realizzati, non dipendono più dalle loro famiglie, hanno acquisito la loro indipendenza economica. Stiamo parlando di giovani che hanno poco più di vent’anni. C’è chi invece ha scelto l’Università frequentando con successo corsi di laurea in lingua inglese, altri stanno seguendo invece corsi di perfezionamento per una maggiore internazionalizzazione. Eppure Portsmouth – continua il professore – è una città assai stimolante, molto vivace. Una città portuale che offre notti movimentate, ma i nostri giovani hanno capito il senso della formazione. Non è stata per loro una vacanza ma un’esperienza importante. Hanno saputo adattarsi sui luoghi di lavoro, hanno saputo gestire bene gli orari della giornata dividendosi tra doveri e piaceri, hanno sperimentato la cucina del posto, hanno imparato la lingua inglese. Tutto ciò è stato possibile grazie alla formula vincente del progetto capace di coniugare l’utile al dilettevole.
Alternando le ore di studio in aula e le ore trascorse all’interno delle aziende – rimarca Corbo – si riescono ad acquisire le competenze necessarie per inserirti nel mondo del lavoro. Un’esperienza – conclude – che fatta bene non può che portare vantaggi. Una adeguata preparazione rende più facile l’ingresso nel mondo del lavoro. Oggi ci sono svariati progetti che consentono ai giovani di confrontarsi con altre realtà. Bisogna cogliere al volo queste opportunità che ai miei tempi non c’erano. Gli studenti meritevoli non devono esitare a partire. Non devono perdere le occasioni che la scuola concede. Toccare con mano la realtà lavorativa che costituirà un domani l’ambiente in cui ci si muoverà non è certamente cosa da poco.”