La progettazione integrata del metodo BIM: cos’è e come può essere utile per docenti e studenti

Lo scorso 12 gennaio 2018 è stato pubblicato sul sito del M.I.T. (Ministero Infrastrutture e Trasporti) il cosiddetto Decreto BIM (DM n.560/2017), che indica alle stazioni appaltanti, alle amministrazioni concedenti e agli operatori economici come...

Lo scorso 12 gennaio 2018 è stato pubblicato sul sito del M.I.T. (Ministero Infrastrutture e Trasporti) il cosiddetto Decreto BIM (DM n.560/2017), che indica alle stazioni appaltanti, alle amministrazioni concedenti e agli operatori economici come introdurre progressivamente i metodi e gli strumenti elettronici specifici del BIM (Building Information Modeling). La progettazione integrata entra, quindi, ufficialmente a far parte del “sapere” dei professionisti dell’edilizia (progettisti architettonici e strutturali, impiantisti, costruttori, collaudatori) i quali, partendo da un modello informativo virtuale, collaborano tutti alla realizzazione del progetto.

ll BIM diventerà il processo standard per tutti gli edifici, con una forte integrazione nella legislazione per i contratti pubblici di tutta l’Europa. Infatti, la direttiva 2014/24/EU sugli Appalti Pubblici esprime in modo chiaro l’indicazione di introdurre il Building Information Modeling all’interno delle procedure di Procurement degli Stati Membri, la cui adozione prevede che gli Stati membri incoraggino l’utilizzo del BIM nei rispettivi paesi per i progetti finanziati con fondi pubblici nell’Unione Europea, già a partire dal 2016.

In Italia, l’innovazione del digitale nel settore delle costruzioni, così come più in generale nell’industria 4.0, è una necessità imperativa, della quale tutti hanno accolto gli aspetti positivi, considerando che l’adeguamento possa rappresentare la possibilità di non essere tagliati fuori dall’Europa o dal mondo.

Il BIM non è uno semplice strumento, ma un processo che utilizza un modello, contenente tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita di un’opera, dal progetto alla costruzione, fino alla sua demolizione e dismissione.

Con il BIM si crea, dunque, un modello informativo – dinamico, interdisciplinare, condiviso e in continua evoluzione – che contiene dati su geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche termiche e prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza, manutenzione, ciclo di vita, demolizione, dismissione.

Alla base del BIM ci sono:

  • la collaborazione tra le diverse figure interessate nelle diverse fasi del ciclo di vita di una struttura
  • la condivisione digitale dei dati e l’interoperabilità mediante formati aperti.

Grazie alla metodologia BIM l’edificio viene “costruito” prima della sua realizzazione fisica, mediante un modello virtuale, con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti nel progetto.

Utilizzando questa metodologia di lavoro, basata sullo sviluppo simultaneo e coordinato delle diverse discipline interessate, diventa possibile anticipare la scoperta dei punti critici del progetto e ridurne l’impatto – sia a livello di tempo che di costi – delle necessarie modifiche associate.

Il BIM potenzia, infatti, la creazione di un ambiente di lavoro altamente flessibile ai cambiamenti, con tutte le informazioni omogenee e contenute in uno stesso database, permettendo all’Opera Virtuale di evolversi sempre verso la soluzione ottimale. L’Opera Reale rifletterà completamente quanto definito virtualmente nei modelli 3D, sia a livello grafico che a livello di contenuti associati, provenienti da tutti gli attori del team multidisciplinare. In questo modo, i processi relativi al campo delle costruzioni potranno considerarsi come il risultato – ricco di informazioni – del “assemblaggio delle parti” coinvolte.

Perché coinvolge i docenti. Perché l’ambito digitale si configura come quello nel quale maggiormente i docenti esprimono un interesse ed un bisogno formativo, legato sia all’aggiornamento professionale individuale che alla possibilità di acquisire competenze da trasmettere agli studenti. Nel caso specifico, essendo il BIM un metodo di progettazione collaborativo, che integra in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione, architettonica, strutturale, impiantistica, energetica e gestionale, ha la possibilità di essere utilizzato dagli impiantisti, dagli ingegneri strutturisti, dagli architetti, dal costruttore, dai montatori, dai collaudatori ecc.

La prospettiva a breve termine è che diventi una rivoluzione bottom-up, in cui ,attraverso una formazione adeguata, anche i giovani studenti, con la professionalità acquisita, potrebbero anticipare la domanda proveniente dal mercato.

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Laureato in Scienze e Tecnologie, agronomo libero professionista. Una grande passione per i cavalli, le discipline western e la fotografia ritrattista. Sogna un giorno di vivere in un ranch...chissà, magari in America!
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