Negli ultimi anni nella scuola italiana si sono molto diffuse le prove strutturate, anche grazie alle valutazioni esterne, sia nazionali che internazionali. Sono definite “prove strutturate” tutti quegli strumenti di verifica di conoscenze, abilità e competenze costituite da una serie di item (domande), le cui risposte e i punteggi sono predeterminati. Questa tipologia di prove è, quindi, chiamata anche oggettiva (o test) in quanto consente di stabilire a priori (al momento stesso della costruzione della prova) il punteggio da attribuire a ciascun quesito a seconda che la risposta fornita sia giusta oppure errata e la sua correzione è indipendente dal correttore.
Oltre, quindi, all’eliminazione della soggettività dell’esaminatore, le prove strutturate danno la certezza di chiedere a tutti lo stesso identico compito e risultano estremamente economiche sia in fase di esecuzione che di valutazione. Consentono di misurare in modo oggettivo e standardizzato determinate conoscenze e abilità, anche se ovviamente la formulazione dei singoli quesiti e la costruzione del test sono affidate alla professionalità dei docenti, che devono possedere comunque adeguate competenze nelle tecniche di costruzione per garantire validità a questa tipologia di prova.
Un ottimo modo per creare un test come rapida valutazione delle conoscenze degli studenti è Google Moduli: all’interno di un modulo puoi inserire, oltre a un’ampia tipologia di quesiti (risposta breve, paragrafo, scelta multipla, caselle di controllo, elenco a discesa, scala lineare, griglia a scelta multipla, ecc), date e ore, descrizioni, immagini e video. Il modulo può anche essere suddiviso in sezioni per una somministrazione dei quesiti più ordinata e agevole.
Puoi prevedere che chiunque possa rispondere alle domande o che i moduli siano assegnati solo a determinati account; in quest’ultimo caso avrai la possibilità di acquisire il nome utente e di decidere se potranno inviare una sola risposta o modificare quelle già date. Puoi associare dei punti alle domande, indicare quali risposte sono corrette e prevedere dei messaggi di ritorno per quelle giuste o per quelle errate. In questo modo, chi compilerà il test avrà un feedback con il punteggio ottenuto e gli eventuali messaggi esplicativi. Ricevi, quindi, i risultati appena arrivano e puoi visualizzare le risposte come riepilogo per singolo utente, all’interno di un foglio di calcolo o avere l’analisi di un sondaggio con tabelle, grafici, indici e percentuali.
Google Moduli, quindi, ti permette di stampare un test, appena svolto, con la valutazione già calcolata, estrarre automaticamente le risposte date dagli alunni con gli errori fatti e il voto stabilito per ogni studente, rendere disponibile ai propri alunni i risultati di una verifica nel minor tempo possibile, conoscere in breve tempo in quanti hanno compilato un modulo e cosa hanno risposto a ogni quesito.
Permette anche di collaborare insieme ad altre persone alla realizzazione di un test condividendolo con loro: ogni utente potrà lavorare su un campo alla volta; ad esempio, se tu stai scrivendo il testo di una domanda, l’altra persona non potrà modificarlo, ma sarà in grado di redigere i commenti o le risposte.
Questi test sono un’attività perfetta sia all’inizio della lezione oppure come compito prima che gli studenti lascino l’aula; puoi incoraggiare la collaborazione in gruppo e la riflessione invitando gli studenti a lavorare con gli altri per rispondere alle domande. Migliori verifiche formative possono, inoltre, agevolare la creazione di azioni chiare per insegnanti e studenti, perché tramite valutazioni formative semplici e attentamente preparate, sarà possibile ridurre il tempo necessario per la valutazione degli studenti.
Naturalmente, in un panorama educativo focalizzato sulla misurazione del rendimento degli studenti, è importante mantenere l’attenzione sul processo di apprendimento e non solo sui risultati, per cui delle verifiche formative ben costruite possono rappresentare un meccanismo efficiente per gli insegnanti per misurare l’apprendimento degli studenti durante la lezione anziché attendere la fine di un’unità. Esse devono servire a uno scopo definito, essere coerenti con i risultati dell’apprendimento, soddisfare le esigenze dell’insegnante ed evidenziare i progressi fatti da ogni studente nel percorso di apprendimento.
Tu utilizzi i test come modalità didattica per misurare l’apprendimento?