Dalle macerie di una sanguinosa e devastante guerra mondiale in cui persero la vita milioni di persone, un gruppo di uomini lungimiranti e illuminati diede vita a una organizzazione di Stati che costituì il primo pilastro di quella che poi diventò l’Unione Europea cosi come noi la conosciamo oggi.
Infatti nel 1955 sei capi di Stato di sei Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) firmarono a Roma il Trattato istitutivo della Comunità Economica Europea gettando le prime basi per costruire, in un percorso fatto di tappe lunghe e faticose, quella che poi sarebbe stata una Unione non solo economica ma anche politica, attraverso lo sviluppo di strategie congiunte, equilibrate e reciproche in tutti i campi (lavoro, welfare, trasporti, commercio, ecc).
Non senza scossoni e rischi di derive radicali e antieuropeiste, la nostra Unione Europea è ancora qui. E resiste ai pericoli e alle difficoltà che il mondo di oggi ci mette davanti ormai quotidianamente.
Perché l’Europa sia sempre protagonista nel mondo e sappia sempre far sentire la sua voce.
Perché i suoi cittadini possano sempre trovare in essa pace, sicurezza, rispetto.
Perché sia sempre portatrice e garante di diritti umani e uguaglianza.
Perché riesca sempre a valorizzare la sua multiculturalità e la ricchezza delle sue diversità.
Perché sia sempre baluardo ed esempio di democrazia, unità, coesione per tutti.
Perché sia sempre fecondo serbatoio di pace e solidarietà.
Noi tutti, in quanto cittadini e abitanti di questa Europa, possiamo dare il nostro contributo ogni giorno in tal senso e possiamo essere propagatori e divulgatori dei valori europei.
Si può fare. Basta crederci. Credere nelle persone, credere nell’Europa.