In una realtà complessa come quella attuale, numerose sono le sfide a cui la scuola è chiamata a rispondere per garantire ai suoi ragazzi una corretta crescita personale e scolastica. Ma per far sì che il sistema scolastico diventi davvero “per tutti”, è necessario che l’inclusività diventi il valore primario a cui tendere, identificando le capacità e le abilità proprie di ciascuno studente.
Imparare a riconoscere e valorizzare gli studenti ad alto potenziale cognitivo diventa così un impegno a cui una scuola attenta e partecipativa non può assolutamente sottrarsi.
Ma quanto è importante, quindi, per un docente conoscersi e formarsi sul tema della plusdotazione?
Lo abbiamo chiesto a Patrizia Vernazza, docente presso la Scuola dell’Infanzia dell’I.C. “Ortonovo”, che ha appena terminato con successo il corso e-learning “Plusdotazione e Talento”, prodotto da ETN e tenuto dalla Dottoressa Anna Maria Roncoroni.
Ecco di seguito la sua intervista:
In quale istituto insegna?
Istituto Comprensivo “Ortonovo-Luni” (SP) – Scuola dell’Infanzia
Qual è la sua formazione?
FORMAZIONE SCOLASTICA: magistrale
FORMAZIONE LAVORATIVA: educatrice nido, docente scuola infanzia statale
Ritiene che la scuola italiana abbia attualmente gli strumenti adeguati per individuare gli studenti ad alto potenziale cognitivo? Se si, come ne sostiene la valorizzazione? Se no, cosa dovrebbe fare il sistema scolastico per recuperare queste lacune?
Il sistema scolastico per recuperare le lacune esistenti in materia dovrebbe fornire formazione obbligatoria ai docenti.
Come è emersa in lei l’esigenza di formarsi sul tema della plusdotazione?
L’esigenza di formarmi sul tema della plusdotazione è emersa nella consapevolezza di dover essere maggiormente preparata.
Nel corso della sua carriera, crede di aver incontrato studenti con queste caratteristiche? Se si, come ha impostato l’attività di insegnamento? Ha adottato un piano didattico personalizzato?
Nel corso della mia carriera lavorativa considerando che ho lavorato con bambini della fascia 0-6 anni, periodo molto sensibile per l’acquisizione di abilità, ho cercato sempre di offrire esperienze a seconda delle competenze raggiunte e subito dopo di quelle da raggiungere… certamente in seguito ad osservazione continua… proponendo attività individuali o di piccolo gruppo. La realtà più difficile è stata quella di trovare il team di lavoro con il quale progettare con flessibilità.
Alla luce della sua esperienza di insegnamento e di quanto ha imparato seguendo il corso “Plusdotazione e Talento”, cosa crede si potrebbe fare per favorire il corretto sviluppo e l’idonea formazione dei ragazzi plusdotati?
Seguendo il corso… ho imparato che devo essere più attenta nell’osservare i bambini e che devo contrastare la facilità con la quale omologhiamo i piccoli studenti della scuola dell’infanzia.
Ha seguito altri corsi sullo stesso tema?
No.
Perché ha scelto di seguire il corso “Plusdotazione e Talento” della Dottoressa Roncoroni?
Mi è piaciuta la semplicità e al contempo la profondità con la quale è stato presentato il tema.
Ha fatto altri corsi e-learning? Cosa pensa di queste nuove modalità digitali? Crede possano presentare dei vantaggi per le esigenze di formazione dei docenti? Se si, quali? Se no, perché?
Si ho seguito altri corsi e-learning. Il vantaggio è quello di poter imparare nel proprio tempo libero, senza lo stress degli orari imposti; lo svantaggio è quello di non poter interagire con immediatezza fisica.
Ha trovato il corso “Plusdotazione e Talento” di facile fruizione? La quantità e la tipologia dei contenuti (videolezioni, dispense, test di valutazione) erano equilibrate e in linea con le sue aspettative?
Ho trovato il corso di facile fruizione, nella sua complessità e profondità; ho apprezzato sentire l’autenticità della dottoressa con la quale ho riacceso dei canali sopiti.
Quali sono, secondo Lei, i punti di forza di questo corso? E quali le possibili aree di miglioramento?
I punti di forza…non saprei… mi sembra ci sia una ottima impalcatura, anche nella gentile gestione del corso; l’area di miglioramento riguarda la fascia di età della scuola dell’infanzia, credo molto che chi lavora in questo ambito debba essere consapevole del potenziale umano e di tutto ciò che purtroppo si disperde.
Lo consiglierebbe ad altri insegnanti? Perché?
L’ho già fatto… per i motivi esposti sopra e per la carica motivazionale ricevuta.
Se volete approfondire il tema della plusdotazione visitate la pagina Plusdotazione e Talento