Formazione docenti: ecco cosa dice la normativa in merito

La formazione docenti consiste nella partecipazione dei docenti a attività, iniziative, corsi di formazione e aggiornamento, al fine di approfondire contenuti e tematiche connessi alla materia che insegnano e...

La formazione docenti consiste nella partecipazione dei docenti a attività, iniziative, corsi di formazione e aggiornamento, al fine di approfondire contenuti e tematiche connessi alla materia che insegnano e di implementare competenze e conoscenze sia inerenti le proprie materie sia invece su materie complementari e trasversali. Inoltre, la formazione docenti è utile e importante per lo sviluppo personale e professionale del docente, nell’ottica del miglioramento e della formazione di sé ma anche nella prospettiva dell’innalzamento del livello di qualità dell’insegnamento nelle nostre scuole.
E’ un’occasione anche per far crescere la scuola tutta, insieme agli altri docenti, e per contribuire ad un più efficace e innovativo apprendimento degli studenti nel lavoro in classe, in modo che tutta la comunità scolastica possa trarre i benefici che la partecipazione a percorsi di formazione per docenti apportano.

Ma cosa dice la normativa in merito? Com’è articolato e pianificato questo aspetto? Vediamo subito qualche indicazione utile.

Dal punto di vista normativo c’è la legge 107 del 13 luglio 2015, che parla della formazione dei docenti definendola, oltre che obbligatoria, anche permanente e strutturale. L’articolo 1 di questa legge recita così:

“Nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale. Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria”.

A questo punto c’è da chiedersi: chi decide se e quando un corso di formazione docenti è obbligatorio? Ed è qui che nasce un equivoco.

Infatti, in una nota del 1 giugno 2017 del Miur, si dice che :

“……Si ricorda che le azioni formative per gli insegnanti di ogni istituto sono inserite nel Piano formativo d’istituto che è parte integrante del Piano Triennale dell’Offerta formativa, in coerenza con le scelte del Collegio Docenti che lo elabora sulla base degli indirizzi del dirigente scolastico. L’obbligatorietà, come già chiarito nella sopra citata nota n.9684 della DGPER, non si traduce automaticamente in un numero di ore da svolgere ogni anno, ma nel rispetto del contenuto del piano. Quindi le istituzioni scolastiche possono, in coerenza con le scelte del Collegio dei docenti, modulare e quantificare l’impegno in relazione alla tipologia delle attività previste.”

Spetta quindi al Collegio docenti definire il Piano di formazione e deliberare contenuti, modalità, procedure di svolgimento e criteri di partecipazione alla formazione, considerando anche esigenze individuali e orari di servizio dei docenti. In questo modo si dà spazio ad una maggiore autonomia delle istituzioni scolastiche, che possono così progettare la formazione docenti in base alle esigenze formative degli stessi e pianificare gli aspetti organizzativi e gestionali delle attività di formazione dei docenti, sempre nel rispetto dei contenuti del Piano di formazione e anche sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione, emanato ogni tre anni dal Ministro dell’Istruzione. Inoltre è importante chiarire che la formazione dei docenti diventa obbligatoria solo nel caso sia lo stesso Collegio dei docenti a richiederla e a votarla: il Piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione destinate ai docenti è deliberato dal Collegio dei docenti coerentemente con gli obiettivi e i tempi del Piano dell’Offerta Formativa. Perciò solo se il Collegio docenti delibera un corso di formazione, esso diventerà obbligatorio per il personale docente.

Per quanto riguarda il monte ore complessivo di formazione da svolgere da parte dei docenti non c’è un numero di ore obbligatorio, se non quelle deliberate dal Collegio docenti: il Miur con la nota n.25134 del 01/06/2017 sottolinea infatti che non c’è alcun obbligo di ore da svolgere e che l’obbligo non attiene al monte ore di formazione da realizzare ogni anno, ma riguarda il rispetto dei contenuti del Piano formativo d’istituto, che è parte integrante del PTOF e che viene elaborato dal Collegio docenti anche in base alle indicazioni del Dirigente scolastico. Sono quindi le stesse scuole a quantificare e distribuire l’impegno orario dei docenti in relazione alla tipologia e alla durata delle attività previste e inserite nel Piano dell’Offerta formativa.

Tutto questo rafforza la consapevolezza e la certezza che oggi la formazione docenti si inserisce in un disegno strategico innovativo e organico del sistema istruzione che intende valorizzare e incentivare le diverse professionalità rappresentate da questa figura cardine del mondo scolastico: il docente.

A conclusione occorre però specificare che ciascun docente può a sua discrezione partecipare a attività e corsi di formazione e aggiornamento, sia nell’ambito di iniziative già previste e organizzate dall’istituto scolastico sia nell’ambito di iniziative personali di partecipazione a percorsi formativi realizzati da soggetti accreditati dal MIUR.

La libertà di formarsi è un diritto del docente, una libera scelta che può essere efficacemente praticata anche grazie all’ampio ventaglio di occasioni e iniziative di formazione e aggiornamento che toccano diversi argomenti, favorendo, dunque, l’arricchimento personale e professionale dell’insegnante e il miglioramento dell’attività didattica nel lavoro in classe e con gli altri docenti.

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Laureata in lettere moderne, con la passione per la cultura classica, i gialli e gli animali. Un paio di anni fa ha ‘adottato’ a distanza un meraviglioso bimbo etiope di 5 anni di nome Emmanuel, a cui pensa tutti i giorni e a cui augura una vita felice e serena. Vive a Potenza, dove passa le sue giornate con la sua famiglia in compagnia di Miss Marple, Jessica Fletcher e tanti cani e gatti.
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