La Festa di San Patrizio è un tempo incantato, un giorno per iniziare a trasformare i sogni dell’inverno nella magia dell’estate. (A. Cook)
Qualcuno si sarà svegliato questa mattina con ancora un trifoglio disegnato sulle guance, il suono delle cornamuse che fa eco nei timpani e i ritornelli dei canti nella testa. Ieri si è svolta infatti la festa di San Patrizio, il patrono d’Irlanda, la festa che tinge di verde strade, palazzi e perfino fontane, con concerti, parate e fuochi artificiali non solo nelle favolose Dublino o Cork, ma ormai in tantissime città del mondo. Dal Colosseo al Redentore di Rio e la Tour Eiffel, tutti i più importanti monumenti e meraviglie del mondo rifulgono per un giorno nelle tinte dello smeraldo, per unirsi ai festeggiamenti dei fulvi irlandesi. Ma sapevate che la festa più importante della Repubblica d’Irlanda in realtà non è nata sul territorio irlandese?
Ebbene sì, la prima celebrazione in onore di San Patrizio si svolse a Boston, negli Stati Uniti, nel 1737. A questa seguì la parata ufficiale a New York nel 1766 e solo nei primi del ‘900 arrivò in Irlanda, a Waterford, per poi diramarsi su tutta l’isola e diventare l’evento più atteso dell’anno. Il 17 marzo, anniversario della morte del Santo patrono, tutta l’Irlanda indossa il suo sgargiante abito da festa, rigorosamente verde, e dà inizio al rinnovamento spirituale con degli enormi festeggiamenti dall’alba al tramonto, in certi casi anche all’alba del giorno dopo.
Da Dublino a Dingle, da Armagh a Belfast e da Dripsey a Cork, si celebra in grande stile il paladino irlandese, ma irlandese solo di adozione.
Si ritiene infatti che San Patrizio fosse in realtà originario del Galles o della Scozia e che, rapito all’età di 16 anni, venne condotto come schiavo nell’Irlanda del nord dove poi contribuì alla diffusione del cristianesimo – siamo nel V secolo d.C. Ma perché è diventato il santo protettore dell’Irlanda? Ebbene, secondo la leggenda, san Patrizio scacciò in mare tutti i serpenti dall’“isola di smeraldo”, epiteto dovuto alla natura verdeggiante che in abbondanza ricopre i suoi paesaggi da fiaba, purificati dal male e abitati solamente da entità benefiche, come fate e folletti.
Tutti sappiamo infatti che nella simbologia cristiana i serpenti sono associati alle forze maligne, sconfitte una volta per sempre dal paladino del bene. Anche il trifoglio, simbolo dell’Irlanda per antonomasia, deve la sua fama ancora una volta alla figura di San Patrizio, che per spiegare il concetto di Trinità ai Celti sfogliava i petali di un trifoglio. Questa festosa ricorrenza quindi, intrisa di simbolismi e valori, racchiude la storia più antica e preziosa dell’Irlanda, diventa un simbolo di identità nazionale riconosciuto in tutto il mondo. Quando brindate quindi a ritmo di Guinness, con in testa i cappelli da folletto, state brindando al rinnovamento, alla catarsi, alla buona fortuna. Non a caso il verde è il colore della natura, della vita, della speranza.
E allora evviva San Patrizio, evviva l’Irlanda!
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