Formazione docenti: andare in Europa per confrontarsi, scambiare buone pratiche ed internazionalizzare la propria scuola

La professione del docente si è arricchita, soprattutto negli ultimi anni, di numerose valenze: l’attività di insegnamento oggi non può non prevedere la formazione continua nel campo delle metodologie...

La professione del docente si è arricchita, soprattutto negli ultimi anni, di numerose valenze: l’attività di insegnamento oggi non può non prevedere la formazione continua nel campo delle metodologie didattiche, delle competenze linguistiche e informatiche e competenze anche per le nuove frontiere dell’apprendimento (flipped classroom, gamification sono solo alcune di queste).

Le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti hanno lo scopo di arricchire la loro professionalità in relazione all’approfondimento dei contenuti delle tematiche connesse con i cambiamenti determinati dall’attuazione dell’autonomia scolastica e dall’uso ormai consolidato di nuovi strumenti di informazione che hanno contribuito a modificare l’approccio fra la funzione docente, gli studenti e il territorio.

Oggi quindi la nuova idea di professionalità del docente è quella di una figura in continuo apprendimento e in continua evoluzione nei metodi e approcci didattici, nella comprensione e abilità di gestire problemi e condizioni sociali diverse, nella sfida anche con se stessi nell’ottica di un miglioramento continuo e efficace anche a livello personale.

Ed è qui che si inserisce e prende valore la formazione per i docenti all’estero, tappa fondamentale e imprescindibile per costruire e concretizzare il percorso di sviluppo e crescita che oggi la nostra scuola e la nostra società impongono. Infatti il corpo docente di ogni disciplina, attraverso la formazione all’estero, avrà l’opportunità di acquisire e implementare strumenti sempre più adeguati ed innovativi in risposta alle esigenze formative, metodologiche e didattiche che nei nostri tempi la scuola richiede con forza, con la preziosa possibilità di apprendere nuove metodologie di insegnamento e di confrontarsi con esperti e colleghi stranieri di pari grado.

L’impatto che la formazione docente all’estero comporta è infatti notevole: innanzitutto dobbiamo considerare la conoscenza di nuove culture e tradizioni, nuovi modi di vivere, di gestire il tempo, di organizzare il proprio lavoro. Inoltre, rilevante è anche il contributo che questo tipo di esperienza può dare nel rafforzamento della conoscenza delle lingue straniere, che viene potenziata e accresciuta grazie alla possibilità di poter parlare quella certa lingua quotidianamente, nei vari contesti e nelle varie forme (parlata, scritta, letta) e con diversi interlocutori. Queste esperienze consentono di approfondire e acquisire conoscenze su nuove tecniche didattiche e metodologie innovative che potranno essere utilizzate in classe dopo il rientro in Italia e potranno essere anche diffuse come buone pratiche fra tutto il corpo docenti della scuola di provenienza. I percorsi di formazione docenti all’estero saranno fondamentali anche per ampliare e rafforzare le competenze plurilingue e interculturali, di cui beneficeranno anche i dirigenti scolastici e l’intero personale scolastico. Nell’ambito del territorio di provenienza, questo tipo di formazione porta un arricchimento della comunità scolastica intera, in termini di acquisizione di nuovi contatti e partner internazionali e in termini di ampliamento dei partenariati anche per la realizzazione di futuri progetti a livello nazionale ed europeo.

In questo modo esce rafforzato e ampliato anche il processo di internazionalizzazione delle scuole, processo per il quale tutti gli istituti sono sempre pronti a investire e a partecipare. A questo proposito un esempio che dà l’idea dell’importanza di questo tipo di formazione e di quanto le scuole italiane e europee stanno investendo in questo ambito è efficacemente rappresentato dai numeri dei progetti Erasmus Plus per mobilità docenti nel 2018: infatti nell’anno appena passato sono aumentate le candidature presentate alla Agenzia nazionale ed è aumentato del 23.4% rispetto al 2017 il numero degli insegnanti e personale scolastico che hanno partecipato a un progetto di mobilità europea.

La formazione dei docenti al di fuori dei confini del proprio Paese rappresenta inoltre un modo per contribuire in modo innovativo ed efficace al lavoro quotidiano che i docenti affrontano in classe con i loro allievi e nella scuola con i loro colleghi insegnanti, grazie alla acquisizione di nuovi metodi e strumenti di insegnamento e di nuove procedure e tecniche di apprendimento.

Questo arricchimento generato dalla realizzazione di esperienze di questo tipo influisce positivamente anche sui territori stessi di provenienza dei docenti, poiché attraverso la diffusione dei risultati e delle buone pratiche di queste esperienze favorisce e promuove il confronto e il dialogo della scuola con gli stakeholders, con gli enti pubblici che governano quei territori, con le altre scuole delle aree limitrofe e con il tessuto socio-economico di quei territori.

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Laureata in lettere moderne, con la passione per la cultura classica, i gialli e gli animali. Un paio di anni fa ha ‘adottato’ a distanza un meraviglioso bimbo etiope di 5 anni di nome Emmanuel, a cui pensa tutti i giorni e a cui augura una vita felice e serena. Vive a Potenza, dove passa le sue giornate con la sua famiglia in compagnia di Miss Marple, Jessica Fletcher e tanti cani e gatti.
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