La professione del docente richiede sempre più un continuo sviluppo in termini di competenze pedagogiche e didattiche ma anche tecnologiche, necessarie ad affrontare gli impegni e le sfide che i rapidi mutamenti culturali e sociali e la globalizzazione impongono al mondo della scuola.
Di conseguenza, l’aggiornamento professionale e la formazione in servizio per i docenti sono diventati oggi una necessità rispetto ai fenomeni di cambiamento che attraversano la società e alle innovazioni tecnologiche che influenzano il mondo dell’educazione.
La consapevolezza della necessità della formazione e dell’aggiornamento professionale è ancora più profonda in una società come questa, che spinge ogni individuo ad acquisire e rafforzare continuamente conoscenze e competenze che permettono di affrontare l’incertezza di una realtà che cambia continuamente e che, molto probabilmente, chiederà ai nostri allievi di oggi, cittadini e lavoratori di domani, di cambiare e modificarsi più volte nel corso della loro vita professionale e lavorativa.
La legge 107 del 2015 (la “Buona Scuola”) definisce la formazione del personale della scuola come “obbligatoria, permanente e strategica”, intesa come valore aggiunto al percorso professionalizzante del docente. Le linee guida del MIUR a questo proposito sono chiare e possono riassumersi in cinque punti:
- il principio della obbligatorietà della formazione in servizio;
- l’assegnazione ai docenti di una card personale per la formazione;
- la definizione di un Piano nazionale di formazione (triennale), con relative risorse finanziarie;
- l’inserimento nel piano triennale dell’offerta formativa di ogni singola scuola della ricognizione dei bisogni formativi e delle azioni formative progettate;
- il riconoscimento della partecipazione alla ricerca, alla formazione, alla documentazione di buone pratiche, come criteri per valorizzare e incentivare la professionalità docente.
Una formazione continua, dunque, da realizzarsi attraverso i canali formali, quali possono essere corsi di aggiornamento, seminari, convegni, libri ecc, ma anche informali quali giornali, cinema, concerti, partecipazione ad eventi di ampio respiro culturale. Ma, soprattutto, si vuole partire dal presupposto che l’aggiornamento vada inteso come forma mentis, disponibilità alla ricerca, voglia di miglioramento che deve caratterizzare tutta la vita professionale del docente.
In tal modo si permetterà al docente di essere costantemente aggiornato sull’evoluzione della scienza, della tecnica, delle teorie pedagogiche, psicologiche, della metodologia e della didattica e di poter quindi valorizzare se stesso attraverso l’acquisizione di nuove competenze spendibili in maniera pratica ed efficiente nei percorsi di insegnamento e di crescita professionale e personale.
Possiamo quindi evidenziare e riassumere quelli che possono essere gli obiettivi principali dell’aggiornamento e della formazione dei docenti:
- valorizzare e promuovere la crescita professionale di se stessi e dei colleghi che fanno parte della propria comunità scolastica;
- rafforzare le competenze progettuali, valutative, organizzative e relazionali in riferimento alla qualità del servizio scolastico;
- rafforzare le competenze psicopedagogiche;
- promuovere l’uso consapevole delle nuove tecnologie;
- saper affrontare i cambiamenti e i bisogni formativi che la società presenta e che comportano l’acquisizione di nuove strategie, soprattutto in campo didattico;
- attivare iniziative finalizzate al confronto, da cui poter trarre spunti e riflessioni che comportino una ricaduta didattica positiva nel lavoro quotidiano svolto dal docente in classe.
Occorre dunque incentivare e sostenere le motivazioni di base dei docenti e la voglia di crescita finalizzata sia ad acquisire nuove competenze specifiche ma anche a valorizzare il patrimonio professionale del docente, in termini anche di esperienze, attitudini, expertise personali da mettere al servizio della comunità scolastica intera.
Diverse sono state le occasioni di formazione proposte ai docenti in questi ultimi anni, fra cui quelle inserite nel POF triennale o quelle organizzate a livello nazionale. Poi la legge 107/2015 ha dato un ulteriore impulso, con il comma 124 che stabilisce che la formazione dei docenti è obbligatoria, permanente e strutturale.
Infatti nell’ ottobre 2016 è stato adottato il Piano nazionale di formazione del personale docente per il triennio 2016-2019, documento che rappresenta un quadro di riferimento istituzionale della formazione in servizio; definisce le priorità e le risorse finanziarie, delineando un sistema coerente di interventi per la formazione e lo sviluppo professionale.
Il Piano per la formazione dei docenti per il 2016/2019 prevede un investimento di risorse di circa 270 milioni di euro, a cui si aggiungono 1,1 miliardi della Carta del docente e sono coinvolti tutti i circa 750.000 docenti di ruolo. La Carta Docente è un bonus di 500 euro all’anno per ciascun insegnante che può essere utilizzato per attività e iniziative di formazione e aggiornamento professionale.
In conclusione, si può affermare senz’altro che una formazione in servizio di qualità, rappresenti il nodo focale intorno al quale si impernia lo sviluppo professionale di ogni educatore e insegnante che, consapevolmente, decida di rivedere in modo costante il proprio modo di lavorare per avere conseguenze sempre più positive sui giovani studenti, sulla propria comunità scolastica e sulla società intera.