Avvicinare il sistema educativo al mondo del lavoro è argomento costante delle politiche pubbliche al fine di promuovere il successo formativo dei giovani, favorire l’accrescimento del capitale umano disponibile e funzionale al sistema economico di un dato territorio, facilitare la transizione scuola-lavoro.
L’ultima bozza della legge di Bilancio 2019 che sarà discussa oggi al Parlamento Italiano affronterà anche il tema dell’Alternanza Scuola-Lavoro.
Le modifiche che saranno proposte sulla legge 107 del 2015, meglio conosciuta come “Buona Scuola” sono:
- Una variazione di nomenclatura, ossia “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” in sostituzione alla dicitura “Alternanza Scuola Lavoro”;
- Una diminuizione del monte ore complessivo. Qundi le 400 ore per gli Istituti Tecnici e Professionali e le 200 ore per i Licei, saranno ridotte ad un minimo di :
– 180 ore per il triennio finale degli Istituti Professionali
– 150 ore per il triennio finali degli Istituti Tecnici Superiori
– 90 ore per triennio dei licei .
- Una variazione della dotazione finanziaria contestuale alla riduzione del monte ore complessivo e nei limiti necessari allo svolgimento del numero minimo di ore previste.
I nuovi “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, se approvati, si dovranno realizzare già dall’anno scolastico in corso, mentre la riduzione dei fondi finanziari a disposizione avrà effetti a partire dall’esercizio finanziario 2019.
A manovra approvata, entro 60 giorni, il Miur dovrà definire le linee guida relative ai “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” che si caratterizzzano per una definizione che presuppone una rinnovata didattica esperenziale.
Al di là della forma, la durata e gli obiettivi didattici che i nuovi percorsi assumeranno, sarà sempre e comuque necessario assicurare agli studenti quelle competenze multilinguistiche, professionali e trasversali utili per garantire loro un rapido accesso oltre che efficace orientamento al mercato del lavoro.
L’importanza del sistema educativo e formativo nel preparare i giovani al lavoro è infatti fondamentale, come necessaria è altresì la cooperazione reciproca con il mondo del lavoro, che necessita di uno sguardo sempre più transnazionale.
Guardando all’Europa infatti , nei paesi come la Germania, l’Austria e la Danimarca, dove la cooperazione Scuola/Impresa è una realtà consolidata da diversi decenni, ci sono risultati positivi e comprovati in temini occupazionali, grazie anche ad una maggiore aderenza fra i bisogni educativi e le competenze multilinguistiche, professionali e trasversali richieste dal mondo del lavoro.
Insomma ci si aspetta una rinnovata didattica esperenziale attenta a dare agli studenti gli strumenti per decodificare un mondo che cambia…