IMPRENDITORIALITÀ CREATIVA: LA MIA ESPERIENZA NEL PROGETTO CEF

Un training course sull’imprenditorialità… Chi avrebbe mai pensato potesse essere così coinvolgente, così illuminante! Soprattutto per me, docente di lettere assolutamente estraneo al settore, anzi, probabilmente – a livello...

Un training course sull’imprenditorialità… Chi avrebbe mai pensato potesse essere così coinvolgente, così illuminante! Soprattutto per me, docente di lettere assolutamente estraneo al settore, anzi, probabilmente – a livello inconscio, magari – affetto da un certo pregiudizio nei confronti di ambiti che vedono nel profitto il proprio fine ultimo.

Il punto è che questo corso, strutturato nell’ambito del progetto europeo CEF (Creating Enterprising Futures) andava ben oltre il ristretto concetto di imprenditoria al quale pensiamo intuitivamente: non si tratta qui di business (o meglio, non solo), ma di prendere coscienza delle nostre risorse e di valorizzarle, mettere a fuoco le nostre aspirazioni e figurarci come realizzarle nel modo più concreto e preciso possibile, imparare a stabilire delle priorità per non disperdere le energie e bloccarci, prendere coscienza di come la collaborazione con gli altri sia ineludibile per superare gli ostacoli.

La creatività: ecco forse la caratteristica davvero indispensabile per elaborare un progetto innovativo e per superare gli ostacoli che si frappongono tra noi e la sua attuazione. E proprio ai nostri patrimoni di creatività si è dovuto ricorrere nelle tante attività che hanno contraddistinto il corso, gestite dalla strepitosa Liz Wade, nostra formatrice nei primi 5 giorni, e da Luke James, che ne ha degnamente completato il lavoro nell’ultimo giorno di lezione in classe, per poi accompagnarci durante l’uscita finale a Sant’Angelo le Fratte, dove ci aspettava il team di Sistema Turismo, il vice presidente Francesco Di Bello, Maria Pina Triunfo e Federica Summa.

Fin dalle presentazioni, mi è risultato chiaro come i compagni che avrebbero condiviso con me le ore del training course (8 inglesi e 2 spagnole) non rispecchiassero affatto il clichè del gretto uomo d’affari, tutto assorbito in visioni di ricchezza e potere e sostanzialmente indifferente rispetto al mondo. In primo luogo, la grande maggioranza dei colleghi di corso erano anche colleghi insegnanti, alcuni dei quali impegnati sì in attività imprenditoriali, ma legate al settore artistico-culturale. Poi, la trabordante vivacità intellettuale di tutti loro, unita ad un’autentica simpatia e disponibilità, hanno fatto sì che si creasse un gruppo davvero affiatato, sia durante le lezioni, sia dopo, quando abbiamo deciso di trascorrere del tempo assieme, girando per “Sopra Potenza” (nell’occasione, mi sono improvvisato guida turistica, essendo il solo potentino, nonché appassionato di storia locale) o bevendo una birra in compagnia, la sera, in qualche bar (niente pub, siamo italiani!).

Spesso si è unita alle nostre attività extracorsuali anche Liz, una formatrice d’esperienza ma altresì protesa verso l’innovazione, capace di coinvolgerci e di farci sentire sempre protagonisti nelle attività. Il più delle volte si è lavorato in gruppi, prendendo in considerazione una situazione-problema e discutendone all’interno per giungere a una possibile soluzione; altre volte, invece, si è partiti dalla riflessione personale per poi confrontarsi coi colleghi vicini. Per comprendere quanto esteso possa essere l’ambito dell’imprenditorialità, basterebbe citare la definizione di Impresa che è stata elaborata dalla classe il primo giorno, giungendo a una sintesi delle proposte dei gruppi in cui eravamo divisi: “Un’impresa è un’organizzazione atta a generare valore in termini economici, sociali o culturali”. Date queste premesse, ampio è stato lo spettro dei temi su cui ci si è soffermati a riflettere: la mentalità imprenditoriale, intesa come la costante ricerca orientata al miglioramento e al cambiamento, a cui è strettamente correlato un atteggiamento volto all’innovazione (a riguardo, non posso non citare una divertente attività di gruppo di ricerca creativa, consistente nel riuscire a inventare, in un tempo dato, quanti più possibili oggetti a partire da una o più graffette per documenti); la prontezza nel prendere una decisione; la capacità di visualizzare il risultato finale del nostro progetto e le sue fasi di realizzazione; i principi che permettono di influenzare e convincere chi ci sta di fronte e molto altro ancora. Solo nelle lezioni conclusive il focus si è spostato su temi propriamente tecnici quali il marketing, i sistemi tributari e fiscali, l’organizzazione e i cicli di produzione.

L’ultimo giorno, infine, tutti a Sant’Angelo le Fratte, accolti da Sistema Turismo e dal sindaco Michele Laurino, che, mostrando una grande disponibilità che ha sorpreso non poco gli amici stranieri, ci ha illustrato una serie di iniziative in atto nel piccolo comune, volte a sostenere l’imprenditoria locale nell’ambito turistico (e non solo), per poi guidarci tra i vicoletti del centro, colorati da più di 150 murales e animati da statue a grandezza naturale rappresentanti scene di vita contadina.

In conclusione, un’esperienza indimenticabile, che mi ha permesso di scoprire risorse che non sospettavo di possedere e di prendere consapevolezza di come certe attitudini possono essere valorizzate anche in un settore come è quello imprenditoriale; e che, inoltre, mi ha dato occasione di confrontarmi con persone straordinarie. Grazie a Sistema Turismo per l’opportunità!

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Laureato in Lettere Moderne, docente abilitato in italiano, latino, storia e geografia. Una grande passione per il Rock Alternativo e, in particolare, per la New Wave dei primi anni ’80, pur non trascurando cinema e letteratura. Ama viaggiare e ancor di più pianificare il viaggio, fantasticando per ore sull’atlante. Trascorre i pomeriggi tra documentari sugli “Anni di Piombo” e servizi televisivi di calcio d’epoca.
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