Caro lettore, non temere: non parlerò di birra, pub, cornamuse, folletti che dormono ai piedi del letto, Fiorella Mannoia, il sempiterno verde e le wikiquote da Braveheart.
La curiosità spinge a cercare strade poco luminose, posti sconosciuti, un anfratto animato da solitudini romantiche o, in tempi rapidi e distratti come questi, una citazione colta, di quelle da postare con soddisfazione su Facebook per riscuotere consenso tra le anime solitarie (per cui zero like ma una pacca sulla spalla al circolo dei Dead Poets. La vita è agra).
La curiosità, dicevo, e il tuo compagno di banco che traduce tutti gli aggettivi in inglese, “intelligente è clever e la “s” in island è muta”.
E in questi anni selvaggi…selvaggio è “wild” e Wilde è molto simile.
Wilde spunta fuori digitando “poeti irlandesi” su Google e scopri che, oltre al birbante Oscar, c’è da riempire una biblioteca con questi nomi.
A cominciare da Joyce e la Gente di Dublino, se le dimensioni dell’Ulisse vi scoraggiano. O il già citato Wilde, con il quale potrete fumare la pipa, memorizzare i suoi arguti aforismi e discutere sull’importanza di essere onesti o Ernesto, dipende da come lo traduce il vostro amico. Rimarrete affascinati e spaventati dal Dracula di Bram Stoker e vi farete illuminare (o sostenere?) dai lampioni di George Bernard Shaw che, aggiungendo un abbraccio, trasformerete in alberi aspettando Godot, insieme a Vladimiro ed Estragone (Aspettando Godot, Beckett); malinconici e spavaldi rivivrete paesaggi, ricordi giovanili e temi della rinascita irlandese nelle poesie di Seamus Heaney.
E poi i viaggi di Gulliver e le poesie di Yeats. E Catherine Dunne e Edna O’Brien.
E molti altri li scoprirete facendovi guidare dalla curiosità.
Scopriteli, leggeteli, traduceteli, viaggiate con la fantasia e nella realtà.